14 luglio 1957 – Lo scudetto sfiorato

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Foto tratta dal gruppo Facebook "Sesto com'era"

Sesto giorno per giorno la rubrica curata da Daniele Niccoli, autore del libro Sesto una bella storia e Sesto Fiorentino, i giorni della nostra storia

Un aiuto per conoscere la nostra semenza e per intuire il nostro futuro.

La casa sul confine dei ricordi,
la stessa sempre, come tu la sai
e tu ricerchi là le tue radici
se vuoi capire l’anima che hai (Francesco Guccini)

Sesto giorno per giorno

14 luglio 1957 – Lo scudetto sfiorato

Nel 1947, dopo la fusione fra Atletica Sestese e il gruppo sportivo Richard-Ginori, la squadra di pallavolo partecipò a una selezione nazionale che avrebbe deciso la composizione del primo campionato di seria A che si sarebbe giocato con 8 squadre. La Sestese nella selezione di Ravenna si classificò solo decima. Dopo alcuni anni di assestamento, passati fra la serie B e serie C, nel 1954 i rossoblù vissero un anno eccezionale con 63 partite vinte consecutivamente e furono promossi nella massima serie.  Al successo contribuì la variazione tattica introdotta dall’allenatore-giocatore Adriano Rimorini dopo un viaggio in Russia: la penetrazione del secondo palleggiatore sotto rete. L’esordio in serie A nel 1955 fu bagnato subito da un secondo posto.

Il campionato più bello fu però quello del 1957. All’ultima giornata la Sestese riuscì a battere la capolista Avia Pervia di Modena conquistando così la possibilità di disputare lo spareggio per lo scudetto con la stessa squadra modenese.

La squadra rossoblù si dovette presentare all’appuntamento in formazione ampiamente rimaneggiata. All’infortunio di Dante Peschini si dovettero aggiungere le assenze per obblighi di leva di Luigi Zipoli, Dante Danti e Piero Zipoli. I ragazzi di Sesto comunque si presentarono all’appuntamento del 14 luglio 1957 a Bologna in grande spolvero e sull’onda dell’entusiasmo determinato dalla recente vittoria nello scontro diretto.

Dopo aver ceduto il primo set, si aggiudicarono il secondo e il terzo. Nel quarto si trovavano in vantaggio di 7 a 2 quando lo schiacciatore Giuliano Giachetti, detto Beo, dovette uscire per la rottura della cintura anti-ernia.

All’epoca le squadre non avevano un team medico al seguito e il bomber sestese dovette arrangiarsi da solo.

 

In bagno rifeci il gancio con la bocca, mi sbucciai tutti i denti (Giuliano Giachetti nell’intervista a TuttoSesto del 7 novembre 2018)

 

Riuscì a ricomporre il suo tutore con grande difficoltà e con molto spreco di tempo. Rientrò solo nei minuti finali quando la partita era quasi compromessa. Proprio una sua schiacciata, finita fuori dopo un’evidente deviazione, determinò la fine dell’incontro e l’inizio di un’epica rissa.

 

A fine partita vedevo le stelle, ero in tilt, schiacciare e fare il muro era faticoso. Buzzega, il giocatore del Modena, sfiorò la mia schiacciata. Io cominciai a piangere perché avevamo perso il campionato. Pierino andò da lui e gli disse: ‘Dì all’arbitro che l’hai toccata’. Lui, però, non disse niente, d’altronde che avrebbe dovuto dire, anch’io avrei fatto finta di nulla. Dopo di che Federzoni, riserva dell’Avia Pervia, andò da Pierino e lo spinse. Mi avvicinai a Federzoni e gli dissi di lasciarlo stare. Federzoni, però, si mise in posizione per fare a cazzotti. Fu una rissa totale, mamma mia (Giuliano Giachetti nell’intervista a TuttoSesto del 7 novembre 2018)

 

La Sestese presentò reclamo e l’assegnazione del titolo fu sospesa. Solo tre mesi dopo l’Avia Pervia fu dichiarata Campione d’Italia.

Questo l’organico della squadra vice campione d’Italia: Brunello Lumini, Alvaro Scarlini, Giovanni Biagiotti, Silvano Bongianni, Piero Tossani, Piero Zipoli, Luigi Zipoli, Adriano Rimorini, Giuliano Giachetti, Bruno Mannini, Dante Peschini, Angelo Zipoli, Dante Danti.

 

Fu uno di loro, Alvaro Scarlini, a condurre nel 1964 la squadra femminile alla conquista dello scudetto.

Questa la rosa della squadra Campione d’italia: Flavia Bettini, Maria Grazia Costa, Marcella Favellini, Ada Gatti, Maria Luisa Martini, Paola Pagli, Gabriella Rossi, Maria Sacchi, Giovanna Ruffo e Maria Gratkowska.

 

Daniele Niccoli

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