9 marzo 1873 – La Scuola di disegno

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Sesto com'era

Sesto giorno per giorno la rubrica curata da Daniele Niccoli, autore dei libri Sesto una bella storia e Sesto Fiorentino – I giorni della nostra storia

Fatti e date che caratterizzano la storia e la cronaca della città di Sesto con la speranza che ci possano aiutare a conoscere la nostra semenza e a intuire il nostro futuro.

La casa sul confine dei ricordi,
la stessa sempre, come tu la sai
e tu ricerchi là le tue radici
se vuoi capire l’anima che hai (Francesco Guccini)

Sesto giorno per giorno

9 marzo 1873 – La Scuola di disegno di Sesto

Stando ai resoconti dei consigli comunali dell’epoca, il Marchese Lorenzo Ginori fu quasi sempre sfavorevole all’istituzione di asili e scuole pubbliche sul territorio di Sesto Fiorentino.
In questo si rivelò ostico avversario politico del consigliere Ottavio Gigli che, viceversa, era un fervente sostenitore di un programma di scolarizzazione.

Nel 1862 però, reduce dall’esposizione internazionale di Londra, lo stesso Marchese decise di modificare il piano industriale della sua Manifattura puntando sulla produzione di oggettistica di uso quotidiano.

Per ottenere questo risultato dovette incrementare il numero dei suoi dipendenti e occuparsi della loro preparazione.

Si rese così necessaria la realizzazione di una scuola di disegno e, a tal fine, inoltrò al Ministero dell’Agricoltura, Industria e Commercio la richiesta per la creazione di un Istituto professionale.
Il parere favorevole arrivò attraverso un Regio Decreto che reca data del 9 marzo 1873 e fu accompagnato da un finanziamento di 1.500 lire per le spese di primo impianto e 2.500 lire per il mantenimento. A queste cifre si aggiunsero i contributi del Comune e della Provincia.

E’ da notare che Lorenzo Ginori (che pure contribuì per 500 lire) più di una volta si era opposto, in Consiglio comunale, alle opere di urbanizzazione che avrebbero migliorato il decoro della città. Emblematica, a tal proposito, fu la battaglia politica contro la realizzazione della fogna di via del Municipio. Il marchese non riteneva giusto far pagare a tutti i contribuenti un’opera che “serviva” solo a pochi. Quando però si trattò di finanziare una scuola utile ai suoi interessi d’imprenditore cambiò opinione e non si dispiacque del fatto che le spese di gestione fossero a carico dell’intera comunità.

D’altra parte Lorenzo Ginori era la persona più influente della comunità sestese ed era difficile contrapporsi al suo volere. A testimoniare il grado di piaggeria nei suoi confronti ci sono anche degli stralci del dibattito in consiglio comunale proprio in proposito alle vicende della scuola di disegno:

scuola frequentata da quanti amavano istruirsi in questo importantissimo ramo di cultura che avrebbe giovato non solo a chi frequenta la Manifattura del benemerito Ginori, ma altresì a tutti coloro che attendono alle arti e ai mestieri più comuni

Le lezioni della nuova scuola si svolgevano direttamente nel Palazzo Comunale ed ebbero inizio il 5 gennaio 1874. Vi potevano accedere maschi e femmine di almeno dodici anni, in possesso della licenza di seconda elementare e di un voto in condotta di almeno nove. Gli alunni dovevano essere vaccinati al vaiolo o dovevano aver sofferto di vaiolo naturale (il Green pass non l’ha inventato Draghi).
Gli allievi del primo anno di vita della scuola furono quaranta.

Nel 1900 la scuola di disegno di Sesto Fiorentino ottenne la medaglia d’argento per l’insegnamento industriale e commerciale all’Esposizione Universale di Parigi.
Nel 1965 la scuola di disegno lasciò i locali di via Barducci per trasferirsi nei nuovi locali dell’Istituto d’Arte per la Ceramica di via Giusti.

Daniele Niccoli

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