Firenze 365, la rubrica curata da Daniele Niccoli, autore del libro omonimo edito da apice Libri
Fatti e aneddoti legati alla storia della città di Firenze raccontati giorno per giorno
Un aiuto per conoscere la nostra semenza e per intuire il nostro futuro.
Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
me per seguir virtute e canoscenza (Dante, Inferno, canto XXVI)
24 maggio 1957 – Inaugurazione del Ponte alle Grazie
Fino alla metà del ‘200 il Podestà fu la massima magistratura del Comune riunendo in sé le funzioni di guida politica, giudice supremo, comandante delle milizie e capo del governo. Il Podestà rappresentava fondamentalmente gli interessi delle vecchie famiglie aristocratiche di stampo feudale.
Inizialmente fu scelto fra le famiglie fiorentine, ma, dal 1207, si preferì che provenisse da una città che non confinava con il territorio fiorentino. Con il comparire sulla scena pubblica della gente nova (banchieri, mercanti, artigiani e signori del contado spostatisi in città) alla vecchia Magistratura ne fu affiancata una nuova che ne limitava il ruolo politico, quella del capitano del Popolo.
Con l’introduzione degli Ordinamenti di Giustizia nel 1293 e l’istituzione della carica di Gonfaloniere il ruolo del Podestà si ridusse ulteriormente tanto che alla fine del ‘400 si limitava ad amministrare la giustizia civile. Il primo Podestà di cui si ha notizia (1193) è Gherardo Caponsacchi appartenente a una delle famiglie che aveva dato origine al Comune.
Già era ‘l Caponsacco nel mercato
disceso giù da Fiesole, e già era
buon cittadino Giuda e Infangato (Dante Alighieri)
Nel 1237 fu podestà Rubaconte di Mandello che durante il suo mandato pose la prima pietra a un ponte sull’Arno che inizialmente prese il suo nome.
Come a man destra per salir al monte
dove siede la chiesa che soggioga
la ben guidata sopra Rubaconte
si rompe del montar l’ ardita foga
per le scalee che si fero ad etade
ch’ era sicuro e’l quaderno e la doga (Dante Alighieri)
Era costituito da nove arcate successivamente ridotte a sei per la necessità di ampliare piazza dei Mozzi e per la realizzazione dei Lungarni per Firenze Capitale. Caratteristica del ponte era la presenza di casette di legno simili a quelle presenti sul Ponte Vecchio, ma che qui si trovavano solo all’altezza dei piloni.
Si trattava di tabernacoli e cappelle, ma vi erano anche due oratori: uno dedicato a santa Caterina e l’altro, sul primo pilone, alla Madonna del Soccorso, detta anche Santa Maria alle Grazie da cui il ponte prese il nome definitivo.
Per più di sei secoli è stato il ponte più vecchio di Firenze sopravvisse, infatti, all’alluvione del 1333 ma non alle mine naziste del 1944. Il nuovo Ponte alle Grazie, progettato dagli architetti Giovanni Michelucci, Edoardo Detti, Riccardo Gizdulich, Danilo Santi e dall’ingegnere Piero Melucci, è stato inaugurato il 24 maggio 1957.
Daniele Niccoli
Per leggere le puntate precedenti clicca qui e vai sulla pagina del sito tuttosesto.net