Firenze 365, la rubrica curata da Daniele Niccoli, autore del libro omonimo edito da apice Libri
Fatti e aneddoti legati alla storia della città di Firenze raccontati giorno per giorno
Un aiuto per conoscere la nostra semenza e per intuire il nostro futuro.
Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
me per seguir virtute e canoscenza (Dante, Inferno, canto XXVI)
30 agosto 1975 – Il Festival Nazionale dell’Unità alle Cascine
Nel 1563 il terreno immediatamente a Nord della riva destra dell’Arno, subito fuori le mura cittadine, fu trasformato dal granduca Cosimo I in tenuta di caccia e zona di allevamento di bovini. Vi si produceva molto formaggio, l’antico cascio (cacio) che avrebbe dato il nome alla zona: Cascine.
Firenze, città delle colline,
in un punto che c’ha in piano
c’è un bosco che si chiama, chiama Cascine (Odoardo Spadaro)
Con il passaggio del Granducato dai Medici ai Lorena, il parco delle Cascine si arricchì di importanti costruzioni come la Palazzina Reale, l’abbeveratoio del Quercione, la piramide, che serviva come deposito del ghiaccio, e le pavoniere, due tempietti utilizzati come gabbie per gli uccelli.
All’epoca il parco costituiva il luogo più adatto a ricevimenti e feste per le famiglie più ricche di Firenze. Fu solo con l’acquisizione da parte del Comune nel 1869 che diventò patrimonio per tutta la cittadinanza. Per molti anni la manifestazione più significativa, a cui partecipava gran parte della popolazione, è stata la Festa del Grillo il giorno dell’Ascensione. Nel 1999 il Comune di Firenze varò un regolamento sulla tutela degli animali che impedì la vendita dei grilli facendo perdere così alla festa il suo antico fascino, non recuperato nenanche quando, nel 2014, grazie ad una deroga al regolamento, si è tornati all’antico e le gabbie con i grilli sono ricomparse.
Nel frattempo il parco delle Cascine era diventato sede anche di altre feste. Prime fra tutte quelle del Partito Comunista Italiano. Nel 1975 vi si svolse il addirittura la kermesse nazionale del Festival dell’Unità. La manifestazione, iniziò il 30 di agosto e terminò il 14 di settembre con il comizio finale del segretario del P.C.I. Enrico Berlinguer.
Il grandissimo prato del Quercione, non riuscì a contenere tutti i militanti che in precedenza avevano sfilato per le vie della città in tre diversi cortei. Era quello un periodo di grandi soddisfazioni per la sinistra italiana. Nel maggio 1974 aveva celebrato la vittoria del NO nel referendum sull’abrogazione della legge sul divorzio.
Il 30 aprile 1975 aveva festeggiato il ritiro delle truppe americane dal Vietnam. Nella primavera dello stesso anno, nelle elezioni amministrative, il PCI aveva fatto un balzo dal 27,2% al 32,4 per cento, conquistando migliaia di comuni. A Firenze il risultato elettorale aveva riportato un comunista, Elio Gabbuggiani, alla guida del Comune. Insomma c’era tanta voglia di festeggiare in quell’estate 1975 e le persone erano così tante e appassionate che il giornale del Partito Comunista Italiano non poté esimersi dal titolare così: Entusiasmante
Daniele Niccoli
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