Non esiste una montagna senza il Cai e non esiste il Cai senza la montagna. Regola aurea che vale anche per Monte Morello i suoi sentieri. Li percorriamo regolarmente, spesso senza domandarci chi li crea, chi effettua la manutenzione. Sarebbe invece una domanda a porsi senza dare per scontate cose che non lo sono per niente.
Di questo e altro parliamo oggi con Stefano Rolle, presidente della sezione Cai di Sesto Fiorentino:
Il Cai di Sesto Fiorentino gestisce la rete sentieristica, sia dal punto di vista della manutenzione che della segnaletica, su tutti i versanti di Morello, comprese quindi anche le aree che ricadono nei Comuni di Calenzano e Vaglia.
Si tratta di un’attività che il Cai svolge ufficialmente dal 1968. Attualmente la rete comprende 150 km di sentieri che aumenteranno ancora nei prossimi mesi: i lavori sono già in corso.
Le Sezioni del Cai sono autonome, da un punto di vista giuridico, fiscale e operativo, rispetto al Cai nazionale – naturalmente nel rispetto dello Statuto generale –, e spesso non ricevono finanziamenti pubblici: le spese per il mantenimento dei sentieri sono quindi possibili grazie al tesseramento dei Soci, all’aggiudicazione di bandi, o grazie alle sponsorizzazioni private. Questo ci impone grande attenzione nell’uso delle risorse finanziarie disponibili.
La manutenzione dei sentieri è un’attività onerosa, sia per l’apertura di nuovi sentieri che possano portare beneficio allo sviluppo turistico del territorio, sia alla manutenzione di quelli esistenti. Una voce importante della spesa è, purtroppo, infatti legata al vandalismo che colpisce la nostra segnaletica. Oltre al costo del materiale ci sono da considerare poi, anzi soprattutto, le risorse umane, cioè i volontari che si portano in salita un palo sulle spalle, l’attrezzatura da lavoro, devono fare una buca in terra profonda anche 40 cm, magari nella pietra, piantare e sistemare il palo, le frecce segnaletiche, ecc. In alcuni casi chiediamo la collaborazione della Racchetta, associazione con cui siamo in piena sintonia, oppure della Cooperativa sociale La Fonte di Cercina.
Quali problemi crea al vostro lavoro il fatto che gran parte del territorio di Morello sia proprietà privata?
Questo, intanto, è un dato di fatto ignoto alla maggior parte dei fruitori dei sentieri. A seconda della porzione di territorio che si prende in considerazione, i proprietari che si dividono la zona collinare sono tra 100 e 150. Già il numero rende di per sé difficile il rapportarsi con loro. A questo si deve aggiungere che alcuni non sono molto interessati a ciò che succede nelle loro proprietà. Noi cerchiamo di muoverci cercando il massimo equilibrio tra la percorribilità dei percorsi e il rispetto della proprietà terriera, soprattutto laddove vi è un’abitazione.
C’è da dire che in merito qualche problema in più si è verificato con l’incremento degli utilizzatori dei sentieri, sia a piedi sia in mountain bike, come conseguenza delle limitazioni di spostamento nel periodo del covid. Nella maggior parte dei casi comunque sono stati sufficienti un pò di diplomazia e di reciproco buon senso per risolvere le situazioni, talvolta con il prezioso aiuto dei Carabinieri Forestali di Ceppeto. Ovviamente non possiamo controllare tutti gli escursionisti, ma ci appelliamo al loro senso di responsabilità.
Foto di Cai Sesto Fiorentino – Ceppeto pannello
Come convivono gli escursionisti tradizionali con i biker?
Il lavoro svolto insieme alle due associazioni di biker, i Briganti di Monte Morello e i Morello’s Trails – i componenti sono in buona parte nostri Soci – ha dato i suoi frutti. Siamo stati tra le prime Sezioni in Toscana ad aver fatto accordi di collaborazione con i cicloescursionisti, realizzando quasi 40 percorsi dedicati alla mountain bike, che proprio in questi giorni stiamo segnalando con una nuova cartellonistica.
Si tratta di percorsi collegati fra di loro che permettono di pedalare per decine di km sul comprensorio. Il comportamento corretto prevede che i biker utilizzino i sentieri escursionistici solo per la salita, scendendo per i percorsi dedicati o le piste forestali.
Ovviamente in qualche caso possono ancora persistere situazioni di frizione, ma è un processo di corretto uso del territorio che necessita di un po’ di tempo per diffondersi “culturalmente”. D’altra parte, con l’avvento della pedalata assistita è inevitabile che il flusso dei biker sia aumentati. Alla fine tutto sarà ricondotto a un discorso di “educazione stradale” proprio come avviene in città, dove devono convivere i più svariati mezzi, e i pedoni, senza che uno prevarichi l’altro anche se le eccezioni esistono sempre.
Comunque possiamo sostenere, con un certo orgoglio, che a Morello si danno appuntamento cicloturisti che vengono anche da fuori Toscana e addirittura dall’estero. Questo avviene perché trovano una situazione sentieristica adeguata e per di più vicina a un grande polo attrattivo come Firenze.
Quali sono i problemi più rilevanti che trovate da questo punto di vista?
Gli alberi che cadono nel bel mezzo dei sentieri obiettivamente rappresentano una complicazione. Dopo le giornate di vento ne troviamo sempre di più. Sia perché è aumentato il numero dei sentieri sia perché molti degli alberi di Morello com’è noto stanno raggiungendo il loro “fine vita”.
Chi deve intervenire?
In caso di alberi pericolanti, ma ancora in piedi, la competenza (almeno nella parte più alta del monte), è di Città Metropolitana.
Se invece l’albero è già caduto, a meno che non impedisca il passaggio su una pista forestale, viene lasciato in loco. Se si trova su un sentiero, avvertendo nei casi più evidenti i Carabinieri Forestali, spesso sono proprio i volontari del Cai a spostarli. In caso di caduta di alberi imponenti si provvede alla realizzazione di un bypass.
Concludiamo l’intervista con qualcosa che senti di dover dire ai tanti cittadini che frequentano il monte, magari anche solo per la classica camminata della domenica.
Il mio invito è di iscriversi al Cai. In primis per fornire, con la sottoscrizione della tessera, un contributo economico alla costosa attività che riguarda la la sentieristica. In secondo luogo per partecipare alla manutenzione degli stessi sentieri, che viene svolta su autorizzazione del Presidente di Sezione, sotto copertura assicurativa e seguendo le previste normative sulla sicurezza.
- LEGGI LA PRIMA PUNTATA: INTERVISTA AL COLONNELLO LUIGI BARTOLOZZI
- LEGGI LA SECONDA PUNTATA: INTERVISTA ALL’AGRONOMO PAOLO CALOSI
- LEGGI LA TERZA PUNTATA: INTERVISTA A VILMO CHECCAGLINI DI “ASSIEME”
- LEGGI LA QUARTA PUNTATA: INTERVISTA A PINO BAGGIANI DELLA PRO LOCO SESTO
STEFANO NICCOLI e DANIELE NICCOLI