La parola all’avvocato: la diffamazione a mezzo stampa

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Nuovo appuntamento con la rubrica “La parola all’avvocato” curata dagli avvocati Elisa BaldocciMaria Serena Primigalli, Enrico Carti Marco Baldinotti.

Gli articoli saranno pubblicati settimanalmente. I lettori potranno porre domande che ritengano di comune interesse scrivendo alla mail del nostro giornale: [email protected]

In questi giorni di strettissima attualità, all’interno delle cronache dei giornali, troviamo all’ordine del giorno la questione della diffamazione a mezzo stampa. Sempre maggiori e sempre più frequenti sono i casi che saltano alla attenzione. Un approfondimento nella rubrica di oggi.

Il delitto di diffamazione tutela penalmente l’interesse dello stato alla integrità morale della persona. Nello specifico il bene giuridico tutelato è costituito dalla reputazione dell’uomo, dalla stima diffusa dall’ambiente sociale, dalla opinione che gli altri hanno del suo onore e decoro.

In tema di diffamazione a mezzo stampa, indipendentemente dalle frasi o dalle locuzioni adoperate assume rilevanza la loro capacità di ledere o mettere in pericolo l’altrui reputazione, realizzandosi il reato anche quando il contesto nel quale si svolge la condotta determini il mutamento del significato apparente di una o più frasi, altrimenti non diffamatorie, attribuendo ad esse un contenuto allusivo percepibile da chi le ascolta o le legge.

Infatti l’intento diffamatorio può essere raggiunto anche con mezzi indiretti e con subdole allusioni e pure in questa forma può essere punito laddove si ravvisi una offesa arrecata al bene giuridico tutelato.

Inoltre il solo fatto che una notizia sia stata riferita in forma dubitativa non è sufficiente ad escludere l’idoneità a ledere l’altrui reputazione. Anche le espressioni dubitative come quelle ambigue, sottintese, suggestionanti, possono infatti essere idonee ad integrare il reato di diffamazione, quando con il modo in cui sono poste all’attenzione del lettore fanno sorgere a quest’ultimo, una predisposizione a ritenere che l’affermazione espressa possa corrispondere al vero“.

Avv. ELISA BALDOCCI
www.avvocati-firenze.it

 

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