Cammina, cammina
Quante scarpe consumate
Quante strade colorate
Cammina, cammina
Vanno verso nord, disegnano confini
Scendono poi a sud, segnando destini
Rimangono nel cuore quelle strade sotto il sole
Bello è ritornare, ma andare forse è meglio
(I Nomadi)
Itinerario:
- Via Caduti sul Lavoro
- Via della Fabbrica
- Via del Tiglio
- Via di Fontemezzina
- Via di Tassinaia
- Via d Carmignanello
- Viottolone Ginori
- Via di Fontemezzina
- Via del Tiglio
- Via della Fabbrica
- Via Caduti sul Lavoro
La camminata di oggi è piuttosto impegnativa sia per la lunghezza che per il dislivello da superare (circa 400 mt).
La partenza è fissata in via Caduti del Lavoro e prosegue su via della Fabbrica e su via del Tiglio, strada che prende il nome dall’albero ultra secolare che si trova all’incrocio.
Mi dirigo quindi in via Fontemezzina che percorro fino al Lavacchio dove, in prossimità di quella che fu Villa degli Ambrogi con annessa casa colonica con torre, resiste un vecchio lavatoio.
Entro quindi in via Tassinaia che prende il nome dall’ungulato che popolava, e che in parte ancora popola, la zona.
Da qui il commino prosegue sui sentieri del CAI. Inizio la salita percorrendo una dorsale che separa le cave di Palastreto dal piazzale dove avveniva la lavorazione delle pietre. Piccola deviazione verso il torrente (asciutto) e mi trovo al Ponte all Volpi.
Da qui la salita, nel bosco, si fa più impegnativa e così la camminata lenta mi permette di osservare le numerose piante di pungitopo che arricchiscono il paesaggio. Esco dal bosco in prossimità di una casa abbandonata. Prima di proseguire verso Carmignanello salgo alla necropoli etrusca di Palastreto scoperta casualmente nel 1901 da un cavatore di pietre.
Riprendo quindi il percorso lungo il torrente che, quasi per incanto, più a monte ritrova l’acqua che forma bellissime cascatelle.
Finalmente arrivo alla spianata di Carmignanello accolto dalla villa che nel 1610 l’architetto Matteo Nigetti realizzò per conto dei frati domenicani di Santa Maria Novella. Nel 1816 la villa fu acquistata dal marchese Carlo Leopoldo Ginori che dopo averla collegata con la villa di Doccia la utilizzò per le battute di caccia.
Poco più avanti sul sentiero incontro la chiesetta di San Bartolomeo costruita con pietra alberese del luogo e una casa colonica con torre medievale annessa.
Superato il borgo di Carmignanello proseguo sulla via Piana, realizzata dai Ginori, fino ad incontrare un altro dei ponti sestesi dal nome singolare sulla cui origine esistono più versioni: il ponte di Spartimoglie.
Torno sui miei passi per raggiungere la grotta che lo Zambra forma subito a valle della Fonte Giallina. Da tempo in un piccolo speco è stato realizzato un piccolo presepe.
Salgo poi sopra la grotta fino ad incontrare la fonte giallina che si trova a quota 400 metri. Da qui riparte la salita che mi conduce fino alla Torre di Baracca di cui si hanno notizie fin dal XII secolo. Si tratta di una torre di avvistamento messa a salvaguardia della vecchia via che da Firenze conduceva a Bologna attraverso San Silvestro, Carmignanello, Paterno e così via.
Nel 1899 in questa località, per volere del ministro dell’istruzione, Guido Baccelli, si tenne la prima festa degli alberi che negli anni successivi fu ripresa dall’onorevole Giuseppe Pescetti.
Da quota 530 inizia la discesa prima sui sentieri del Cai e poi sulla via Piana fino ad entrare nel parco della villa Ginori di Doccia. Percorro un paio di tornanti della strada carrozzabile e poi mi butto giù per il viottolone: un ripido sentiero delimitato da due file di cipressi visibili anche dalla piana. Anche sull’origine di questo caratteristico filare circolano curiose leggende.
Rientro sulla strada a livello di via Fontemezzina giusto il tempo di fotografare un ponte e una torre recentemente ristrutturati. Credo fossero parte di una fornace di mattoni ma, come in altre occasioni, mi rimetto alle precisazioni di chi dovesse saperne di più.
Chiudo dopo un percorso di circa 11 chilometri.
A voi lascio 18 foto e sette link per i consueti approfondimenti.
Alla prossima.
Daniele Niccoli
FOTO: