Firenze 365, la rubrica curata da Daniele Niccoli, autore del libro omonimo edito da apice Libri
Fatti e aneddoti legati alla storia della città di Firenze raccontati giorno per giorno
Un aiuto per conoscere la nostra semenza e per intuire il nostro futuro.
Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
me per seguir virtute e canoscenza (Dante, Inferno, canto XXVI)
5 aprile 1516 – Guicciardini governatore di Modena
Quando, nel 1508, Francesco Guicciardini decise di sposare, contro il volere del padre, Maria Salviati, rischiò di compromettere il suo futuro. La moglie apparteneva ad una famiglia potente, ma, per tradizione, legata ai Medici che al tempo si trovavano in esilio ed erano invisi al Gonfaloniere, Pier Soderini.
Non si potendo ottenere le cose grande senza qualche pericolo,
si debbono le imprese accettare
ogni volta che la speranza è maggiore che la paura (Francesco Guicciardini)
Fosse amore oppure calcolo, la scelta risultò invece più che azzeccata per la futura carriera politica del Guicciardini. Nel 1509 era già ambasciatore della Repubblica in Spagna, ma il vero salto di qualità fu solo con il ritorno sulla scena politica fiorentina e nazionale dei Medici. Con papa Leone X divenne, il 5 aprile 1516, governatore di Modena e, subito dopo, anche di Reggio Emilia e Parma.
Con papa Clemente VII fu invece governatore in Romagna. In entrambe le occasioni si mostrò un abile diplomatico. Dopo il periodo difficile dell’ultima Repubblica fiorentina il suo astro tornò a brillare con Alessandro de’ Medici. Alla morte di quest’ultimo fu tra i principali sostenitori di Cosimo I come Duca di Firenze. Forse pensava di poter manovrare facilmente il giovane rampollo del ramo cadetto dei Medici, ma non aveva fatto i conti con il temperamento del figlio di Giovanni dalle Bande Nere. La sua presenza a corte era ingombrante e così fu totalmente e definitivamente estromesso dalla vita politica.
Al di là delle capacità diplomatiche, Guicciardini fu forse il più importante esponente della scuola fiorentina di storici-filosofi-politici di cui fecero parte anche Niccolò Machiavelli, Benedetto Varchi e Donato Giannotti. L’impiego scientifico di documenti ufficiali come verifica dei fatti narrati nelle Storie fiorentine, nelle Ricordanze e nella Storia d’Italia gli ha regalato il titolo di padre della storiografia moderna. Nella sua opera più completa Guicciardini descrisse in maniera dettagliata le vicende italiane fra il 1492, anno della morte di Lorenzo il Magnifico e il 1534 anno della morte di Clemente VII
Io ho deliberato di scrivere le cose accadute alla memoria nostra in Italia, dappoi che l’armi de’ franzesi, chiamate da’ nostri príncipi medesimi, cominciorono con grandissimo movimento a perturbarla: materia, per la varietà e grandezza loro, molto memorabile e piena di atrocissimi accidenti; avendo patito tanti anni Italia tutte quelle calamità con le quali sogliono i miseri mortali, ora per l’ira giusta d’Iddio ora dalla empietà e sceleratezze degli altri uomini, essere vessati (Francesco Guicciardini)
Daniele Niccoli
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Da come è scritto sembra che Guicciardini abbia sposato davvero Maria Salviati che invece andò in sposa a Giovanni dalle Bande nere, padre di Cosimo I.
Non era la stessa Maria Salviati. Quella che dice lei era figlia di Jacopo, questa di cui parlo io era figlia di Alemanno