30 giugno 1874 – La sinagoga di Firenze

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Firenze 365, la rubrica curata da Daniele Niccoli, autore del libro omonimo edito da apice Libri 

Fatti e aneddoti legati alla storia della città di Firenze raccontati giorno per giorno

Un aiuto per conoscere la nostra semenza e per intuire il nostro futuro.

Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
me per seguir virtute e canoscenza   (Dante, Inferno, canto XXVI)

30 giugno 1874 – La sinagoga di Firenze

Gli ebrei probabilmente hanno vissuto a Firenze fin dall’epoca romana, ma è solo dal Quattrocento che si hanno notizie di un loro stabile insediamento in città. Fu Cosimo il Vecchio il primo ad accordare loro la concessione per un banco di prestito nel 1437.

Fino alla morte del Magnifico furono benvoluti in città tanto che uno di loro, Elia Delmedigo, è raffigurato ne L’Adorazione dei Magi, l’affresco di Benozzo Gozzoli che celebra la famiglia Medici.

All’epoca vivevano soprattutto nella zona dell’Oltrarno dove, infatti, esisteva la via dei Giudei. Le prime difficoltà sopraggiunsero con le predicazioni di Girolamo Savonarola.

Negli anni a cavallo tra il Quattrocento e il Cinquecento furono cacciati più volte oppure furono costretti a pagare per non incorrere nel decreto dell’espulsione. Le cose migliorarono con il ritorno dei Medici, anche se Cosimo I nel 1571 impose loro la coesistenza coatta nel ghetto costruito appositamente nel centro città da Bernardo Buontalenti.

Tra alterne fortune gli ebrei fiorentini vissero lì fino alla seconda metà dell’Ottocento quando il risanamento di Firenze Capitale determinò l’abbattimento del ghetto stesso. Proprio in quel periodo, grazie anche a un lascito del Presidente dell’Università Israelitica, David Levi, fu deciso l’acquisto di terreni nel quartiere della mattonaia su cui costruire una nuova sinagoga.

Il progetto fu affidato agli architetti Marco Treves, Mariano Falcini e Vincenzo Micheli e all’ingegnere Eugenio Cioni. La prima pietra, che fu posta il 30 giugno 1874, fu fatta pervenire direttamente da Gerusalemme. La sinagoga di Firenze, come tutte quelle costruite in quel periodo, detto anche dell’emancipazione, fu costruita come un edificio indipendente e non nascosta in un’abitazione com’era successo fino allora.

La costruzione richiese ben otto anni e l’inaugurazione avvenne il 24 ottobre 1882. Con la seconda guerra mondiale tornarono i momenti bui. Almeno trecentoundici ebrei (ma furono sicuramente molti di più) furono deportati nei campi di concentramento. Solo quindici di loro tornarono indietro. Nessuno dei ventisette bambini. In una targa collocata al binario 16 della stazione di Santa Maria Novella si parla di oltre mille cittadini. Non tutti erano ebrei.

Binario 16
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Da questa stazione, rinchiusi in carri piombati, l’8 marzo 1944 furono deportati nei campi di sterminio oltre mille cittadini arrestati in città e in provincia dai nazi-fascisti. Santa Maria Novella fu la loro ultima visione di Firenze prima dell’Olocausto

Ruolo centrale nella persecuzione degli ebrei fiorentini ebbe l’Ufficio Affari Ebraici diretto dallo spietato Giovanni Martelloni che, processato e amnistiato alla fine della guerra, non fece neanche un giorno di galera.

Daniele Niccoli

 

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