8 giugno 1421 – Filippo Lippi diventa frate

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Firenze 365

Firenze 365, la rubrica curata da Daniele Niccoli, autore del libro omonimo edito da apice Libri 

Fatti e aneddoti legati alla storia della città di Firenze raccontati giorno per giorno

Un aiuto per conoscere la nostra semenza e per intuire il nostro futuro.

Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
me per seguir virtute e canoscenza   (Dante, Inferno, canto XXVI)

8 giugno 1421 – Filippo Lippi diventa frate

Nel 1406 nacque a Firenze Filippo Lippi, uno dei più importanti pittori del primo Rinascimento. Avendo perso entrambi i genitori in età precoce, fu affidato alla zia Lapaccia, il cui nome, così dispregiativo, era evidentemente meritato visto che decise di internare il piccolo Filippo nel convento del Carmine già all’età di otto anni in modo che potesse diventare frate.

La circostanza si realizzò l’8 giugno 1421 e il buon Filippo fece anche carriera vistò che diventò prima Cappellano delle monache di San Niccolò de’ Frieri a Firenze e poi Cappellano delle Suore di Santa Margherita a Prato. Nel 1432 lasciò il convento del Carmine (ma non l’abito) per diventare “dipintore”.

Il nuovo mestiere gli permise di frequentare personaggi famosi e illustri, ma era dispendioso e non in linea con suoi guadagni. Per mantenere un tenore di vita adeguato ricorse spesso all’imbroglio anche dei suoi stessi committenti e per questo ebbe molti guai con la Giustizia.

Il fascino di un artista dalla personalità così spiccata come quella di Filippo colpì molto anche le donne, ed egli nonostante l’abito da monaco, non si sottrasse certo alle loro lusinghe. Anzi, quando gli capitava di essere assalito da un accesso di desiderio, era solito scappare dalla sua bottega in cerca di una donna.

Cosimo il Vecchio arrivò a rinchiuderlo affinché completasse l’opera ordinata, ma Filippo scappò lo stesso da una finestra con l’ausilio di un lenzuolo utilizzato a mo’ di corda.

Durante il suo mandato di Cappellano del Convento delle monache di Santa Margherita a Prato conobbe Lucrezia Buti una suorina che diventò la sua modella preferita. Suo sarebbe il volto della Madonna col bambino conservata al museo degli Uffizi e la Salomè del Duomo di Prato. L’8 settembre 1456, in occasione della festa per la Natività della Madonna, Filippo rapì Lucrezia e, nonostante i voti, ne fece la sua donna. Fu uno scandalo senza precedenti e probabilmente fu solo la stima che sempre gli dimostrò Cosimo il Vecchio a evitare alla coppia grossi guai.

e la menò via il giorno ch’ella andava a vedere
mostrare la cintola di Nostra Donna   (Giorgio Vasari)

Filippo fu autore di numerosi capolavori che hanno segnato la storia della pittura del Rinascimento. Tra questi, gli affreschi del Duomo di Prato e quelli della cattedrale di Spoleto.

Il capolavoro più grande però lo fece in cooperazione con Lucrezia. Si chiamò Filippino che divenne ancor più bravo del padre. Toccò a lui completare gli affreschi della Cappella Brancacci iniziati da Masolino da Panicale, proseguiti da Masaccio, ma non terminati perché a quest’ultimo capitò di “essersi morto”.

Daniele Niccoli

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1 COMMENTO

  1. Filippo Lippi era maschio perciò “un artista” non vuole l’apostrofo.
    Il capolavoro più grande “lo fece” non la fece
    Scusate. Poi non so se Filippino sia più grande del padre come artista. Certamente grande. Filippo fu maestro di Botticelli e Botticelli maestro di Filippino
    Saluti

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