9 aprile 1492 – La morte di Lorenzo il Magnifico

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Lorenzo il Magnifico
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Firenze 365, la rubrica curata da Daniele Niccoli, autore del libro omonimo edito da apice Libri 

Fatti e aneddoti legati alla storia della città di Firenze raccontati giorno per giorno

Un aiuto per conoscere la nostra semenza e per intuire il nostro futuro.

Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
me per seguir virtute e canoscenza   (Dante, Inferno, canto XXVI)

9 aprile 1492 – La morte di Lorenzo

Gli ultimi anni della vita di Lorenzo il Magnifico furono caratterizzati dallo scontro con Girolamo Savonarola, il frate domenicano che Lorenzo stesso, su consiglio di Pico della Mirandola, aveva fatto arrivare a Firenze.

I due non potevano che essere feroci rivali politici. Il frate predicatore credeva nella partecipazione popolare al governo della città e quindi rappresentava un elemento di pericolo per la dittatura medicea. I due, però erano divisi anche dalla filosofia di vita: da una parte Lorenzo, lussurioso, amante del bello e del gioco; dall’altra, Girolamo, penitente e bigotto. Non potevano andare d’accordo, ma, probabilmente, si rispettarono, tanto che il frate ferrarese si recò a Careggi in visita al Magnifico poco prima della morte che sopraggiunse il 9 aprile del 1492.

morte crudele che
in questo chorpo venne
che dopo morte el mondo andò sozopra
mentre chei vise tutto in pace ‘l tenne   (Agnolo Poliziano?)

A causarla fu probabilmente un’infezione virale diretta conseguenza del male di famiglia: la gotta. Pochi giorni prima, come segno malaugurante alcuni fulmini avevano colpito la lanterna del Duomo.

venne una scurità di tempo d’acqua, e cascò da sei saette insieme; le quali dettono in sulla lanterna della Cupola di Santa Maria del Fiore, che feciono rovinare in chiesa e fuori di chiesa di molti marmi

Molte critiche furono avanzate nei confronti del medico di Lorenzo, Pier Leone da Spoleto, che fino all’ultimo rimase convinto che la situazione del Magnifico non fosse grave. In particolare fu Lazzaro da Pavia, medico personale di Ludovico il Moro, a sostenere che il signore di Firenze fosse stato medicato pel contrario.

Sta di fatto che neanche a ventiquattro ore dalla morte di Lorenzo de’ Medici il corpo di Pier Leone da Spoleto fu rinvenuto in un pozzo di villa Martelli a San Gervasio. Omicidio o suicidio? Demetrio Colcondila, umanista greco, Johannes Buruckard, cerimoniere pontificio e Iacopo Sannazzaro, poeta umanista sostennero la tesi dell’ omicidio ordinato da Piero, primogenito del Magnifico. Agnolo Poliziano sostenne invece la tesi del suicidio, ma si potrebbe esser trattato di un tentativo di coprire l’operato del giovane Medici.

Se così fosse stato si trattò di una scelta sbagliata visto che il Poliziano morì avvelenato solo due anni più tardi quasi in contemporanea con l’amico Pico della Mirandola. Piero de’Medici potrebbe essere stato il mandante anche di questo duplice omicidio

Daniele Niccoli
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