“Venti chilometri al giorno”: pensieri e riflessioni che accompagnano il cammino (16)

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Venti chilometri al giorno
TuttoSesto

Cammina, cammina
Quante scarpe consumate
Quante strade colorate
Cammina, cammina

Vanno verso nord, disegnano confini
Scendono poi a sud, segnando destini
Rimangono nel cuore quelle strade sotto il sole
Bello è ritornare, ma andare forse è meglio
(I Nomadi)

Itinerario:

  • Via del Campo di Doccia
  • Via Pilade Biondi
  • Via della Fabbrica
  • Via di Doccia
  • Via dei Molini
  • Via Murata
  • Via dei Redini
  • Via delle Torri
  • Via Egizio Fiorelli
  • Via del Torrente
  • Via Luca della Robbia
  • Via Ginori
  • Via Giovan Battista Pergolesi
  • Via dei Chiavacci
  • Via della Barbottina
  • Via delle Robinie
  • Via dei Ceramisti
  • Via delle Porcellane
  • Via Giotto
  • Via Ginori
  • Via Jacopo Fanciullacci
  • Vicolo dei Logi
  • Piazza Mario Rapisardi
  • Via Camillo Benso Conte di Cavour
  • Via Ugo Bassi
  • Via Gasparo Bencini
  • Via Vittorino da Feltre
  • Parco dell’Oliveta
  • Via Daniele Manin
  • Viale XX settembre
  • Via del Campo di Doccia

Itinerario

“Bisogna sapere che nel Paese dei Barbagianni c’è un campo benedetto chiamato da tutti il Campo dei miracoli”.

Oggi il nostro viaggio si svolgerà proprio in questo paese dove una volta c’era
– Un re! – diranno i piccoli lettori –
– No, c’era una fabbrica da cui gli operai uscivano sudici e impolverati di caolino tanto da apparire dello stesso colore dei barbagianni.

Insomma oggi viaggeremo per Colonnata su un percorso lungo e ricco di storia.
Parto da via del campo di Doccia dove, durante il periodo fascista, si trovavano anche campi da pallavolo che servivano le squadre del Dopolavoro della Richard-Ginori e che all’epoca furono definiti con una certa enfasi “i più belli del Regno”. Prima della realizzazione dell’impianto c’erano invece state polemiche legate alla vicinanza dello stesso al cimitero comunale. Questa era l’opinone dei fascisti sestesi nel 1925:

…si è acceso una vera e propria battaglia fra coloro che ritengono cosa obbrobriosa il campo sportivo accanto al Cimitero; e i dirigenti della unione Sportiva Sestese, che vogliono farlo proprio in quella località. Noi non intendiamo entrare nemmeno lontanamente in polemica con nessuna delle parti in contesa, non siamo degli antisportivi, ma solo per quel senso di umanità e di giustizia teniamo a dichiarare che non è simpatico né civile che mentre nel cimitero si raccolgono le famiglie pr pregare sulle tombe dei propri cari debbono essere disturbate da chi nell’entusiasmo della partita del calcio si abbandona a grida, clamori od altro recando offesa sia pure involontariamente a chi ricorda piangendo i propri congiunti. (Battaglie fasciste, 21 marzo 1925).

D’altra parte non era la prima volta che i sestesi facevano polemica sui cimiteri.

Salgo su per via Pilade Biondi, via della Fabbrica e via di Doccia fino ad incontrare uno dei tabernacoli più noti di Sesto, il San Vincenzo Ferrer. Proseguo su via dei Molini per poi ridiscendere via Murata dove assisto per qualche minuto alla raccolta delle olive. Raggiungo il Rimaggio in corrispondenza del lavatoio e del ponte alla Palancola. Un angolo di città quasi avulso dal resto del contesto e per questo suggestivo e affascinante. Dopo il ponte mi ritrovo davanti a quello che fu lo studio di Piero Nincheri, uno dei più importanti pittori sestesi del secolo scorso.
Subito dopo giungo a Chiuino, con la villa “Le tre torri”. Non ho trovato nessuna fonte attendibile su questo toponimo e quindi azzardo una mia ipotesi. Il nome potrebbe derivare dal nome con cui i toscani (vedi anche Giovanni Pascoli) chiamano l’Assiolo: Chiù. Si tratta di un uccello notturno e siccome eravamo partiti dal barbagianni magari l’ipotesi non è poi peregrina. Aspetto comunque qualche spiegazione più convincente da parte dei lettori.

Poco più a valle trovo il muro di villa “Il Prato alla Tosa” che ci ricorda come, fino al 1183, il borgo di Sesto fosse possesso della potente famiglia fiorentina dei Della Tosa. I documenti storici ci dicono che in quell’anno Banderio, il capo famiglia, dispose la cessione al vescovo di Firenze dando inizio al periodo durante il quale il controllo del contado fu esercitato dalla diocesi fiorentina.

Attraverso di nuovo il Rimaggio in corrispondenza di via del Torrente per imbattermi in quel che resta del “Campone”.

Via Pergolesi è caratterizzata dall’edificio che ospita la scuola per l’infanzia intitolata ad Augusto Richard, l’imprenditore che, dopo aver rilevato la Ginori dal marchese Carlo Benedetto, realizzò la scuola affidando la conduzione alle Suore Francescane Miss. del S. Cuore che avevano il compito di curare l’educazione e l’istruzione soprattutto dei bambini degli operai della fabbrica.

Percorro un breve tratto di via dei Chiavacci giusto il tempo per immortalare la villa omonima che nel 1790 fu acquistata dai Ginori. Secondo l’architetto Mannini, il secondo genito di Carlo Ginori, Giuseppe, vi impiantò una fabbrica di seta. Sotto la villa e lungo la strada è ancora presente un’antica fonte con lavatoio.

A questo punto entro nella cosiddetta cittadella di Doccia ovvero nella zona dove si trovavano i vecchi stabilimenti della Manifattura e dove oggi sono stati costruiti numerosi (troppi) appartamenti. Qui le vie assumono nomi tecnici legati alla lavorazione della porcellana e della maiolica. Percorro via della Barbottina che era la colla dei ceramisti. All’interno della cittadella si trova l’antica villa Le Corti che il marchese Carlo Ginori acquistò dai Buondelmonti per impiantarvi, inizialmente, i primi laboratori per la realizzazione della porcellana e, successivamente, il museo. Oggi è sede della biblioteca Ernesto Ragionieri.

Esco dalla cittadella e mi immetto in via delle Porcellane dove trovo la lapide che ricorda le vittime del bombardamento del collegino. Si trattava di un ricovero per bambini appartenenti a famiglie in difficoltà economica messo a disposizione della marchesa Maria Teresa Pacelli all’interno della villa Gerini. L’edificio ci riporta anche ad altri ricordi. Pare infatti che il famoso Campo dei Miracoli della favola di Pinocchio si trovasse all’interno di questa villa, mentre l’osteria del Gambero Rosso sarebbe stata proprio un via delle Porcellane.

Proseguo su via Giotto con le villette che una volta costituivano le abitazioni dei dirigenti della manifattura. Scendo poi per via Ginori fino alla chiesa di San Romolo ricordata fin dal XIII secolo e al cui decoro hanno contribuito anche le famiglie Della Tosa e Ginori. Percorro via Jacopo Fanciullacci dal nome del capostipite di una famiglia di contadini che diresse la Manifattura Ginori per circa due secoli fino a che Raffaello fu allontanato per ragioni ignote per essere sostituito da Paolo Lorenzini, fratello del celebre Collodi.

Giungo finalmente in piazza Mario Rapisardi che, a causa della strana forma, i vecchi sestesi avevano ribattezzato come piazza del baccalà secco. Si tratta del centro del Paese del Barbagianni e vi si trova l’imponente edificio che ospita l’Unione Operaia.

Attraverso il Rimaggio sul ponte al Buco con la villa che fu proprietà del professor Cavallero che ebbe tra i suoi studenti anche Guglielmo Marconi che pare abbia passato anche qualche giorno di vacanza in questo angolo di Colonnata.

Torno sulla riva sinistra del Rimaggio grazie al Ponte all’Amore che esiste almeno dal XVI secolo. Percorro quindi via Ugo Bassi fino ad incontrare una casa torre anticamente posseduta dai Della Tosa, dagli Aldobrandini e dai Ginori. All’angolo con via Giuseppe Romei sorge l’antico tabernacolo dei Logi costruito per volere di Lemmo di Balduccio, un ricco banchiere fiorentino che giunto in età avanzata, temendo di essere incappato nel peccato dell’usura, decise di provvedere alla propria anima costruendo opere di bene.

Dopo essermi lasciato alle spalle la vecchia fornace di mattoni che pare abbia funzionato per un solo giorno rientro attraverso il parco dell’Oliveta, uno dei più belli e frequentati di Sesto. L’ultima tappa è la Casa Guidi, una ex casa colonica oggi sede di numerose associazioni e dove si trova (o almeno non ho notizia del suo spostamento) anche il misconosciuto museo della Civiltà contadina voluto ormai diversi anni fa dal professor Bruno Carmagnini. 

L’ultima strada da percorrre è il viale XX settembre, un tempo la prosecuzione a nord di via dei Giunchi. Fu ampliata dal marchese Carlo Leopldo Ginori fra il 1817 e il 1827 per farne degna strada di accesso alla sua manifattura. Durante il ventennio fu, per un breve periodo, intestata a Costanzo Ciano.

Chiudo con quasi sei chilometri, 26 foto e 15 link per i consueti approfondimenti.

Alla prossima!

DANIELE NICCOLI

Campo Sportivo di Doccia
Campo Sportivo di Doccia – TuttoSesto novembre 2024
Tabernacolo di San Vincenzo
Tabernacolo di San Vincenzo – TuttoSesto novembre 2024
Via Murata
Via Murata – TuttoSesto novembre 2024
Fonte
Fonte – TuttoSesto novembre 2024
Ponte alla palancola
Ponte alla Palancola – TuttoSesto novembre 2024
Abitazione Piero Nincheri
Abitazione Piero Nincheri – TuttoSesto novembre 2024
Chiuino
Chiuino – TuttoSesto novembre 2024
Targa Simone della Tosa
Targa Simone della Tosa – TuttoSesto novembre 2024
Rimaggio da via del Torrente
Rimaggio da via del Torrente – TuttoSesto novembre 2024
Il Campone
Il Campone – TuttoSesto novembre 2024
Scuola Augusto Richard
Scuola Augusto Richard – TuttoSesto novembre 2024
Fonte via dei Chiavacci
Fonte via dei Chiavacci – TuttoSesto novembre 2024
Biblioteca Ragionieri
Biblioteca Ragionieri – TuttoSesto novembre 2024
Lapide collegino
Lapide Collegino – TuttoSesto novembre 2024
via delle Porcellane
Via delle Porcellane – TuttoSesto novembre 2024
Via Giotto
Via Giotto – TuttoSesto novembre 2024

 

Chiesa di San Romolo
Chiesa di San Romolo – TuttoSesto novembre 2024
Unione Operaia
Unione Operaia di Colonnata – TuttoSesto novembre 2024
Ponte al Buco
Ponte al Buco – TuttoSesto novembre 2024
Monumento ai caduti per la Libertà
Monumento ai Caduti per la Libertà – TuttoSesto novembre 2024
Ponte all'Amore
Ponte all’Amore – TuttoSesto novembre 2024
Casa torre
Casa torre – TuttoSesto novembre 2024
Tabernacolo dei Logi
Tabernacolo dei Logi – TuttoSesto novembre 2024
Fornace
Fornace – TuttoSesto novembre 2024
Parco dell'Oliveta
Parco dell’Oliveta – TuttoSesto novembre 2024
Casa Guidi
Casa Guidi – TuttoSesto novembre 2024

 

 

 

 

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