2 agosto 1554 – La battaglia di Scannagallo

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Piazza Santa Trìnita-Statua della Giustizia
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Firenze 365, la rubrica curata da Daniele Niccoli, autore del libro omonimo edito da apice Libri 

Fatti e aneddoti legati alla storia della città di Firenze raccontati giorno per giorno

Un aiuto per conoscere la nostra semenza e per intuire il nostro futuro.

Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
me per seguir virtute e canoscenza   (Dante, Inferno, canto XXVI)

2 agosto 1554 – La battaglia di Scannagallo

Dopo la battaglia di Montemurlo del 1537, le strade dei Medici e degli Strozzi tornarono a incrociarsi nel 1554. Cosimo I desiderava espandere il suo potere su tutta la Toscana. In particolare mirava alla conquista di Siena perché grazie a essa tutte e tre le strade che da nord scendevano verso Roma e Napoli, sarebbero passate per il Ducato della Toscana.

Anche la Francia di Enrico II e Caterina de’ Medici desiderava però assumere un ruolo politico nel territorio italiano e così appoggiò la rivolta di Siena nei confronti del potere di Carlo V. L’imperatore allora affidò la controffensiva a Cosimo I e alle sue truppe guidate dal generale Gian Giacomo de’ Medici detto anche Medichino. Le truppe francesi che sostenevano la difesa della Repubblica senese erano comandate da Piero Strozzi, figlio di Filippo Strozzi.

L’episodio decisivo della guerra avvenne il 2 agosto 1544 in località Marciano in Val di Chiana dove Piero aveva spostato le truppe consapevole che la difesa di Siena era compromessa dalla carenza di viveri e che solo una netta vittoria in una battaglia in campo aperto avrebbe potuto girare le sorti in suo favore.

Lo scontro, violentissimo, durò soltanto due ore e si risolse in maniera disastrosa per le truppe senesi, probabilmente vittime del tradimento di Righetto del Campana che si diede platealmente alla fuga gettando nella confusione l’intera cavalleria francese che fu travolta da quella mediceo-imperiale che, a sua volta sbaragliò la fanteria francese nel fosso di Scannagallo. Nome profetico visto la fine che fecero i galli-francesi. Quando la notizia della vittoria arrivò a Firenze il popolo iniziò a inneggiare al suo sovrano

Palle Palle, Duca Duca
Piero Strozzi in una buca

Cosimo, che, nel momento in cui giunse la notizia, si trovava in Piazza Santa Trinità, volle che, a ricordo della memorabile vittoria, proprio in quel punto fosse issata una colonna che gli era stata donata da papa Pio IV e che proveniva dalle Terme di Caracalla.

Nel momento della sua proclamazione a Granduca sulla sommità della colonna fu posta la statua della Giustizia che qualche anno più tardi fu protagonista di un singolare episodio: alcuni ragazzi, furono condannati per il furto di gioielli da un banco del Ponte Vecchio nonostante la refurtiva non fosse mai stata trovata. Solo anni più tardi in occasione delle periodiche pulizie i gioielli furono rintracciati nel nido di una gazza costruito su uno dei piatti della bilancia. Proprio un bell’esempio di giustizia.

Per Piero Strozzi la battaglia di Scannagallo rappresentò la fine della carriera militare e politica. Siena nel 1555 passò definitivamente sotto la guida dei fiorentini mentre i francesi, persa quell’occasione, hanno dovuto aspettare quasi trecento anni per entrare in Firenze da conquistatori.

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