24 ottobre 1909 – Rimboschimento di Monte Morello

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Foto tratta dalla pagina Facebook Sesto com'era

Firenze 365, la rubrica curata da Daniele Niccoli, autore del libro omonimo edito da apice Libri 

Fatti e aneddoti legati alla storia della città di Firenze raccontati giorno per giorno

Un aiuto per conoscere la nostra semenza e per intuire il nostro futuro.

Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
me per seguir virtute e canoscenza   (Dante, Inferno, canto XXVI)

24 ottobre 1909 – Rimboschimento di Monte Morello

 

Secondo numerose testimonianze la parte più alta di Monte Morello è stata storicamente ricoperta da fitti boschi di abeti. Ne potrebbe essere testimonianza anche il toponimo Gualdo che potrebbe derivare da Wald che in tedesco significa foresta. La parte collinare di Morello invece sarebbe stata ricca di querce.

Secondo il celebre naturalista fiorentino Giovanni Targioni Targetti, vissuto nel XVIII secolo, l’originario bosco di abeti della cima di Monte Morello sarebbe stato eliminato per decreto del Senato della Repubblica Fiorentina nel XIII secolo allo scopo di permettere ai venti provenienti da nord di mantenere pulita l’aria di Firenze dalle esalazioni stagnanti ritenute la causa delle frequenti epidemie di peste.

Alla drastica decisione contribuirono, oltre alle ragioni igienico-sanitarie, motivazioni puramente economiche. Con il disboscamento si ottennero, infatti, grandi quantità di legno e una serie di terreni da utilizzare per lo sfruttamento agricolo. L’operazione si risolse in un mezzo disastro. Da un punto di vista igienico-sanitario non ci fu nessun miglioramento. In compenso l’assenza degli alberi e la presenza di terreni coltivati aumentò l’incidenza delle alluvioni. Un primo tentativo di rimediare alla situazione fu fatto da Ferdinando I de’ Medici, un altro, più significativo, ma non risolutivo, fu opera di Leopoldo I di Lorena, ma si dovette aspettare il 1895 per la svolta decisiva. Il Comizio Agrario, in consorzio con i comuni di Firenze, Prato, Sesto, Signa, Calenzano e Vaglia e grazie al contributo di alcune banche e della Camera del Commercio diede a Luigi Piccioli, dell’Ispettorato Forestale di Firenze, l’incarico di elaborare un progetto per il rimboschimento di Monte Morello.

Dopo una difficile fase legata alla cessione dei terreni, finalmente il 24 ottobre 1909 presero finalmente il via i lavori che sono proseguiti, con l’intervallo della guerra, fino al 1940. Dopo il secondo conflitto mondiale si procedette soprattutto a interventi di ripristino dei danni causati da tagli abusivi, incendi oltre che agli eventi bellici. Tra i principali protagonisti della prime fasi del lavoro di rimboschimento ci fu senz’altro il deputato socialista Giuseppe Pescetti che a sostegno dell’iniziativa il 19 giugno 1912 pronunciò un discorso alla Camera dei deputati:

 

Quando tutti gli anni, al principio della piantata e della semina autunnale, io porto centinaia di giovani colle fanfare a salutare l’opera del rimboschimento sopra le pendici che circondano Firenze, e sul suo denudato Monte Morello, è tutta una iniziazione che cerco a rinnovata e promettente coscienza forestale.                                                                               Giuseppe Pescetti

Daniele Niccoli

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