Firenze 365, la rubrica curata da Daniele Niccoli, autore del libro omonimo edito da apice Libri
Fatti e aneddoti legati alla storia della città di Firenze raccontati giorno per giorno
Un aiuto per conoscere la nostra semenza e per intuire il nostro futuro.
Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
me per seguir virtute e canoscenza (Dante, Inferno, canto XXVI)
9 settembre 1501 – Michelangelo inizia a scolpire il David
Nel 1501 l’Opera del Duomo era intenzionata a commissionare una statua che doveva essere creata da un blocco di marmo dalle dimensioni impressionanti, ma dalla qualità discutibile. Gli scultori, Agostino di Duccio e Bernardo Rossellino, anni prima avevano provato ad abbozzarlo, ma avevano rinunciato per il forte rischio di fratture irreparabili. Ad aggiudicarsi la commissione fu il giovane Michelangelo che nel frattempo si era trasferito a Roma dove aveva realizzato uno dei suoi primi capolavori: La Pietà. Il suo genio indiscusso iniziava a rivelarsi: Michelangelo possedeva la peculiare capacità di “vedere” la figura da realizzare dentro il marmo e di ottenerla attraverso la rimozione del superfluo.
Non ha l’ottimo artista alcun concetto
c’un marmo solo in sé non circonscriva
col suo superchio, e solo a quello arriva
la man che ubbidisce all’intelletto (Michelangelo Buonarroti)
La Repubblica fiorentina richiedeva la realizzazione di un gigante di marmo da porre su uno degli sproni di Santa Maria del Fiore. Michelangelo pensò allora alla realizzazione del David, il giovane pastorello che, secondo la Bibbia, sconfisse il gigante Golia.
I lavori iniziarono il 9 settembre 1501. Il David fu rappresentato nel momento in cui calcola la traiettoria che il sasso deve compiere per colpire il bersaglio. Il suo sguardo è, per questo motivo, accigliato e fisso, ma ciò non gli impedisce di rappresentare il canone della bellezza maschile così come era intesa durante il Rinascimento.
Simbolicamente il David rappresentava la vittoria dell’istituzione repubblicana e della libertà sulla tirannide precedentemente esercitata dai Medici.
Si racconta che poco prima dell’ultimazione dell’opera il gonfaloniere Soderini, si sia recato nella bottega di Michelangelo per controllare i lavori. Dopo aver a lungo osservato la statua, si sarebbe rivolto al maestro criticando il naso, a suo parere troppo grande. Michelangelo afferrò allora un pugno di polvere di marmo e uno scalpello con cui finse di correggere il presunto errore. Un po’ alla volta fece cadere la polvere dalla mano, chiedendo poi il parere del gonfaloniere, che, soddisfatto, dichiarò finalmente la perfezione dell’opera.
Nel 1503, quando Michelangelo scoprì per la prima volta il David, l’opera fu talmente apprezzata che la sua collocazione dovette essere rivalutata. Una commissione costituita da Giuliano da Sangallo, Botticelli, il Perugino, Leonardo da Vinci, Filippino Lippi, l’araldo della Signoria che rappresentava il potere politico decise che la sede giusta fosse l’arengario del Palazzo dei Priori dove, in effetti, fu posta l’8 settembre 1504.
Daniele Niccoli
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