25 Aprile: la memoria, la fiducia e il futuro

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Partigiani a Morello
Sesto com'era

“Non permetteremo mai che il popolo italiano sia ricacciato indietro, anche perché non vogliamo che le nuove generazioni debbano conoscere la nostra amara esperienza. Per le nuove generazioni, per il loro domani, che è il domani della patria, noi anziani ci stiamo battendo da più di cinquant’anni. Ci siamo battuti e ci battiamo perché i giovani diventino e restino sempre uomini liberi, pronti a difendere la libertà e quindi la loro dignità. Nei giovani noi abbiamo fiducia”

Con queste parole Sandro Pertini nel 1970 concludeva il suo discorso alla Camera sul valore del 25 Aprile.

Tra i tanti che avremmo potuto riportare, abbiamo scelto quello dell’ex Presidente della Repubblica perché non memoria del passato, ma proiezione convinta e ottimista sul futuro.

Ottimismo che vacilla quando si leggono certi commenti sulle rievocazioni, sulle pastasciutte antifasciste o sui gazebo contro la propaganda fascista.

Ottimismo che sembra ridursi davanti alle prime pagine dei grandi giornali di questo 2021. Al massimo titoli di spalla o secondari.

Ottimismo che, nonostante tutto, non tracolla e diventa fiducia per il futuro

 

Di seguito alcuni articoli pubblicati su tuttosesto.net e presenti sul libro Sesto una bella storia che ricordano il contributo dei sestesi alla lotta partigiana. A tutti loro il nostro “Grazie”. Una parola da rivalutare

21 novembre 1943 – Prima azione partigiana su Monte Morello

15 gennaio 1944 – Assassinio di Oliviero Frosali

8 febbraio 1944 – La strage del Collegino di Colonnata

4 aprile 1944 – Attacco alla stazione di Montorsoli

10 aprile 1944 – Il rastrellamento del lunedì di Pasqua

12 giugno 1944 – L’eccidio di Radio Co.Ra.

14 luglio 1944 – La battaglia degli Scollini

12 agosto 1944 – Elio Bartolozzi deportato a Mauthausen

1 settembre 1944 – Liberazione di Sesto Fiorentino

5 settembre 1944 – Uccisione di don Eligio Bortolotti

“Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti”  

(Antonio Gramsci)

 

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