Firenze 365, la rubrica curata da Daniele Niccoli, autore del libro omonimo edito da apice Libri
Fatti e aneddoti legati alla storia della città di Firenze raccontati giorno per giorno
Un aiuto per conoscere la nostra semenza e per intuire il nostro futuro.
Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
me per seguir virtute e canoscenza (Dante, Inferno, canto XXVI)
22 luglio1850 – Leon Battista Alberti tra gli uomini illustri
Nel 1560 Cosimo I decise di riunire le tredici più importanti magistrature fiorentine in un’unica sede, gli Uffizi. La realizzazione fu affidata a Giorgio Vasari e, dopo la sua morte, a Bernardo Buontalenti che la portò a termine nell’ottobre del 1580. Fin dal momento della progettazione Cosimo aveva previsto di riempire le nicchie del loggiato con statue dei cittadini più illustri di Firenze, ma la morte lo sorprese prima ancora di iniziare l’opera.
comandò che in quei nicchi che gli sono, si ponessero le statue di tutti quei Fiorentini, che fussero stati chiari, e illustri nelle armi, nelle lettere e nei governi civili (Baccio Baldini)
I successori del primo granduca abbandonarono il progetto e dovettero passare più di duecento anni prima che l’idea di Cosimo I fosse ripresa dall’intraprendente tipografo-editore fiorentino, Vincenzo Batelli.
Intendeva valorizzare le capacità di alcuni giovani scultori e per questo non si peritò a fare pressioni nei confronti di Leopoldo II. Dopo ripetuti tentativi, il 16 giugno 1834 ottenne la Deputazione per la realizzazione delle statue dei grandi toscani del passato da collocarsi nelle nicchie lasciate vuote.
Per far fronte al notevole impegno economico, Batelli si appellò alla magnanimità dei fiorentini e al loro amor patrio. Sperava così di indurli a partecipare a un’impresa che avrebbe reso onore anche a una serie di personaggi poco glorificati.
Il 6 marzo 1835 il governo concesse l’apertura di una sottoscrizione pubblica cui aderirono numerosi cittadini che col tempo però vennero meno ai loro impegni. Batelli non si diede per vinto e s’inventò un’altra forma di finanziamento: tombole pubbliche che ebbero luogo nel loggiato degli Uffizi o in piazza Santa Maria Novella.
Anche in queste occasioni Batelli dimostrò un grande spirito d’iniziativa. Con il palco di estrazione collocato sotto il portico, allestì un telegrafo sotto la Loggia dei Lanzi affinché coloro che seguivano la tombola da Piazza della Signoria potessero aver notizia dei numeri estratti. Anche questa iniziativa non fu sufficiente a supportare il progetto e così Batelli, vittima anche di altre scelte azzardate, dovette cedere la Deputazione al prefetto dell’Accademia di Belle Arti, Giovanni Benericetti che portò a compimento l’opera nel 1857.
Le statue furono poste nelle rispettive nicchie anno per anno in occasione della festa del Santo Patrono a partire dal 1842. Soltanto quattro statue furono inaugurate in giorni diversi dal 24 giugno, a causa di ritardi nella consegna da parte degli scultori. Tra queste quella di Leon Battista Alberti realizzata da Giovanni Lusini che fu inaugurata il 22 luglio 1850.
DANIELE NICCOLI
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